Google Arts&Culture: entra nel Teatro Lirico più antico d'Europa!

 

È il 1737 quando il primo Borbone di Napoli, re Carlo, si fa promotore di un’opera destinata in poco tempo a divenire il regno della lirica nel mondo e per “aggiungere alla magnificenza la maraviglia”, fa costruire un teatro, il più grande d’Europa. 

Google Arts & Culture, progetto del Google Cultural Institute, ti dà la possibilità di esplorare, con un click, gli interni del Teatro di San Carlo, la Sala Storica, il Palcoscenico, la sala prove Orchestra "Giardini" e tanti altri spazi da scorpire.

Disponibile sul Web da laptop e dispositivi mobili o tramite l’app per iOS e Android, la piattaforma di Google permette agli utenti di osservare le opere d’arte, i manufatti e molto altro di oltre 1500 musei, archivi e organizzazioni che hanno lavorato con il Google Cultural Institute per condividere online le loro collezioni e le loro storie.



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Verdi in scena

 

L’Archivio Storico del Teatro di San Carlo conserva un fondo – recentemente digitalizzato – di bozzetti e figurini di allestimenti verdiani che partono dal 1944, con una storica Aida firmata dallo scenografo e costumista Cesare Maria Cristini, cui seguono quello di Roberto Scielzo (1950) ed un terzo ancora di Cristini (1969), che fu responsabile degli allestimenti scenici del Teatro, firmando numerose produzioni fino agli anni Settanta: tra queste, Giovanna d’Arco (1951), Il Trovatore (1968), Un ballo in maschera (1972). L'estroso Attilio Colonnello mette in scena Luisa Miller nel 1963. Ancora pittorica è La Forza del destino di Nicola Benois (1973), e così il Falstaff di Georges Wakhévitch (1974), che non venne realizzato, mentre al suo posto inaugurava la stagione lirica 1974-1975 il Falstaff di Cesare Maria Cristini.

 

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Google Arts & Culture è una creazione del Google Cultural Institute.